Pixel Facebook: Cos’è, come funziona, come installarlo

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Pixel Facebook: cos’è

Pixel Facebook è il centro nevralgico della piattaforma pubblicitaria di Facebook: in estrema sintesi, trattasi di uno script o più precisamente di un pixel di tracciamento, il cui scopo primario consiste nel tracciare il passaggio degli internauti sul tuo sito internet.

Pixel Facebook: come funziona

La logica di Pixel Facebook, sotto certi aspetti, non si discosta più di tanto da quella di Google Analytics, visto che quella che è a tutti gli effetti una piccola porzione di codice si basa sui cookie che altro non sono che comuni file di testo che memorizzano quelle tracce che gli utenti si portano con sé nelle “scorribande online” con i vari browser (Chrome, Safari, Microsoft Edge, Firefox, ecc.). Il social network di Mark Zuckerberg è in grado di riconoscere attraverso il pixel quali utenti si sono collegati al tuo sito internet e che poi hanno effettuato l’accesso alla piattaforma social, servendosi o del browser oppure della mobile app.

Per gestire Pixel Facebook in maniera efficiente, è opportuno fare riferimento al menù di “Business Manager” oppure di “Gestione Inserzioni sul Desktop“.

Addentrandoci nei particolari, il pixel di Facebook è perfettamente in grado di identificare tutta una serie di eventi, contraddistinti dalla presenza di uno specifico codice. Questi fanno riferimento alle azioni che gli internauti possono portare a termine sul tuo sito web. Ad esempio, se un utente acquista un prodotto sul portale di e-commerce o ancora se si iscrive ad una newsletter, al fine di essere aggiornato sulle utile novità del catalogo, Pixel Facebook lo traccia.

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Questo script, come già anticipato, deve essere inserito nel pixel al codice generico solamente nelle suddette circostanze.

  • PageView: su ogni pagina del sito internet, lo script individua la sessione di chi ci sta naviganto
  • ViewContent: monitoraggio delle visualizzazioni attinenti alle pagine web più importanti. Fra queste vi sono la pagina di destinazione del prodotto, la pagina dell’articolo, la scheda prodotto
  • AddToCart: tiene sotto controllo l’aggiunta degli articoli al carrello
  • Purchase: monitoraggio dell’intero processo di acquisto con tanto di importo speso dal cliente
  • Lead: controllo della situazione in cui un cliente potenziale esprime gradimento per un’offerta commerciale. Il periodo di prova a cui il cliente si iscrive, l’invio di un modulo, la consultazione dei prezzi sono potenzialmente fasi propedeutiche all’acquisizione di un cliente (anche se non è detto che la trattativa vada poi a buon fine).
  • Complete Registration: completamento dell’iscrizione
  • Contact: fase iniziale della conversazione tra il brand ed il potenziale acquirente. In genere, tutto parte da una semplice chat
  • Customize Product: oggigiorno è possibile personalizzare un prodotto direttamente sul sito di e-commerce e vedere in tempo reale il risultato. Pixel Facebook tiene conto anche di questa operazione
  • Donate: il non plus ultra per le ONG, dato che lo script scatta nel momento in cui viene effettuata una donazione
  • Find Location: l’utente cerca il punto vendita più vicino nei paraggi. In genere, ci si affida allo store locator o alla mobile app. Più raramente al sito internet. Il pixel memorizza questa procedura
  • Start Trial: il classico avvio del del periodo di prova, molto in uso nel mondo dei servizi
  • Subscribe: soddisfatti del periodo gratuito di prova, gli utenti procedono all’iscrizione alla versione a pagamento del servizio

In sostanza, il pixel di Facebook è in grado di tracciare tutte queste azioni, semplificando (e di molto) i compiti degli inserzionisti. Di conseguenza, con queste operazioni, ne consegue che creare un pubblico altamente personalizzato, sia cosa molto meno complessa di quanto tu possa immaginare. In questo modo, l’inserzionista ha la possibilità di creare messaggi mirati, ottimizzando il budget a disposizione.

Qual è il vantaggio reale dell’utilizzo di Pixel Facebook?

Lo script è altamente personalizzato. Nello specifico, è in grado di tracciare tutto quello che è misurabile, aiutando l’inserzionista a non fargli perdere la bussola nel mare magnum delle metriche (non tutte sono utili in rapporto alle proprie esigenze).

Pixel Facebook: come installarlo

L’installazione di Pixel Facebook è semplice, intuitiva ed altamente personalizzabile, in quanto il social network per antonomasia ti mette a disposizione la bellezza di tre opzioni:

1. Copia e incolla del codice, nota anche come installazione manuale

Se utilizzi WordPress come CMS, in quanto di sicuro quello più diffuso in assoluto, un plugin del calibro di Pixel Caffeine può rivelarsi di estrema utilità. A svilupparlo ci ha pensato il team di AdEspresso, ampiamente rinomato tra gli addetti ai lavori nel campo delle campagne Facebook Ads, principalmente per via delle innumerevoli opzioni di testing.

Tra i principali vantaggi di questa soluzione vi sono l’installazione con un semplice click, la possibilità di configurare eventi o azioni senza andare a toccare il codice del tuo sito web, creare un pubblico personalizzato su Facebook (customer audience). Il plugin Pixel Caffeine, disponibile a questo link https://wordpress.org/plugins/pixel-caffeine/, ti permette di inserire manualmente l’ID dell’account personale pubblicitario o di procedere alla connessione diretta con Facebook. La scelta consigliata è proprio quest’ultima, al fine di utilizzare tutta una serie di funzioni avanzate, davvero rilevanti.

Scendendo nei dettagli, diventa fattibile effettuare la configurazione degli eventi del pixel, in rapporto alle pagine visitate o a tutta una serie di azioni portate a termine dagli internauti, come ad esempio la compilazione dei campi di un form o ancora i click su un link. Tanto per fare un esempio specifico, nel momento in cui un internauta diventa tuo cliente effettivo, perché ha acquistato un articolo visto nelle novità del catalogo o ancora se porta a termine il download di un e-book, Pixel Facebook traccia queste azioni e tu hai la possibilità di procedere alla configurazione, in modo tale da valorizzare in termini economici ogni singola azione. Se hai un portale di e-commerce, potrai assegnare poi un ID univoco ad ogni singolo articolo.

Capitolo creazione dei pubblici personalizzati. Cosa dire in materia? Beh, questo pixel di tracciamento può essere impiegato per fare retargeting, vale a dire per mostrare un annuncio pubblicitario su Facebook a tutti quegli utenti che si sono già connessi al tuo sito internet.

In termini di personalizzazione, questo script è davvero eccellente. Non trovi anche tu?

2. Invio e-mail delle istruzioni al tuo sviluppatore

Inviando le istruzioni di installazione ad uno sviluppatore, quest’ultimo porterà a termine il processo per conto tuo.

3. Integrazione mediante CMS

Allo stato attuale delle cose, WooCommerce, Magento, Shopify, Google Tag Manager, Segment, Wix, SquareSpace, BigCommerce sono i CMS open-source che offrono l’integrazione con il pixel di Facebook.

Alla base di fondo c’è una regola: in qualsiasi pagina del tuo sito web, è necessario procedere all’inserimento del codice generativo nell’header.

Conclusioni

Il motivo per cui vale la pena fare affidamento su Pixel Facebook verte tutto attorno al fatto che l’utente al social network di Mark Zuckerberg è costantemente connesso, a prescindere dal fatto che decida di navigare da pc o da dispositivo mobile. A differenza di Google Analytics con lo script di Facebook, una volta conclusa la sessione di navigazione, il tracciamento non viene perso. Notevole vantaggio in termini di business, vero?

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